Mese: marzo 2010
Quale è il ‘nocciolo’ del tuo CV?L’elemento cruciale che fa la differenza
Tutto comincia con il CV
Scrivere un CV non è qualcosa che viene naturalmente
Chi seleziona e deve scegliere se assumerti cosa guarda?Quello che hai fatto?No di certo
Il tuo CV sarà messo dalla parte giusta se chi legge crede che tu sappia fare quello di cui quella azienda ha bisogno.
Come convincere chi legge?
Spiegando in modo chiaro,sintetico ed efficace COME hai portato a compimento quello che hai fatto
Questo deve essere sottolineato nel tuo CV
Quello che interessa capire a chi seleziona è proprio il come
La maggioranza dei CV è carente proprio su questo punto cruciale e perde l’opportunità di essere presa in considerazione per il colloquio
Manca di una chiara proposta di self marketing
Un CV non deve sollevare domande ( ma xx cosa sa fare?) ma deve dare risposte
Il tuo CV avrà molte chance in più di successo se
*il contenuto è articolato e le competenze sono espresse in numeri,percentuali…
*ha una struttura grafica accattivante dove i contenuti sono disposti in modo che siano facilmente leggibili con rapidità
Cosa è la proposta di self marketing?
Immagina di avere una ipotetica borsa con tutti gli attrezzi che hai imparato ad usare.
mettere sul tavolo tutti questi attrezzi(competenze,capacità…)
Quali sono i tuoi?
La TUA proposta di self marketing è scegliere quelli che potrebbero, di quelli sul tavolo,interessare quella azienda
Di quali potrebbero avere bisogno?
La tua proposta di self marketing ti distingue dagli altri candidati con le stesse qualifiche,le stesse capacità.
Esprime,in sintesi CHI SEI E COSA FAI
Che cosa ti distingue dagli altri candidati con le stesse qualifiche,le stesse capacità?
Quali sono le competenze e le qualità personali che fanno di te un candidato interessante?
Cosa sai fare che catturi l’attenzione e l’interesse di una azienda che sta cercando personale?
Perché dovrebbero assumerti?
3 modi vincenti di usare la tua proposta di self marketing
♣ deve diventare ‘l’anima’ il nocciolo del tuo CV
♣ deve essere messa in cima al tuo CV
♣ deve essere usata ogni volta che ti chiedono
Mi parli di Lei
Perché dovremmo assumerla?
Avere il CV non è in sé una strategia
La strategia è saper vendere quelle competenze che fanno di te un candidato/a unico
Il CV di successo: quali sono le 2 frecce nel tuo arco per fare centro?
Il tuo obiettivo,quando invii o presenti il CV,è di essere così convincente da ottenere il colloquio.
Il punto cruciale è come preparare la tua vetrina per catturare in pochi secondi l’attenzione e differenziarti dai tuoi competitor
Cosa mettere in vetrina?
1 i risultati che hai ottenuto,quelli che possono dare il valore aggiunto a quella azienda
2 il modo in cui tu promuovi questi risultati:il tuo stile personale,i tuoi atteggiamenti,il tuo approccio proattivo,il tuo spirito di iniziativa,la tua motivazione
Naturalmente chi sta esaminando il tuo CV non ha immediata opportunità di valutare il secondo punto fino a quando ti chiamerà per conoscerti meglio
Quindi devi concentrarti sul primo punto e presentare tutti i risultati e in che modo tu puoi essere di aiuto all’azienda
Quali risultati?
Risultati misurabili,tangibili,numerici
risultati credibili
Un errore da non fare: L’effetto necrologio
Spesso vedo CV che assomigliano, nei contenuti e nella grafica, più ad annunci mortuari che ad uno strumento strategico di autopromozione e di self marketing delle proprie conoscenze, esperienze e capacità.
I marketer sanno che non basta che il prodotto sia ottimo perché si venda.
Il CV è il tuo prodotto e al prodotto va dato il tuo marchio,la tua personalità
Chi emerge nel mondo del lavoro è chi è in grado di affermare il suo marchio.
Le due parole chiave per avere un CV efficace sono:
Chiarezza
la struttura e le frasi devono seguire uno schema lineare e preciso per facilitare la lettura e la comprensione.
Sintesi e focus
fare la lista di ogni ruolo,di ogni posizione,di corsi,master ecc è un errore.
Occorre puntare sui problemi che tu hai risolto,sui benefici che hai dato nelle precedenti posizioni
Chi sta leggendo il tuo CV si chiede : che beneficio può dare xxx a questa azienda?
A una azienda,in un mercato in rapido cambiamento, interessa la flessibilità,l’apertura mentale,la determinazione
E l’esperienza e l’istruzione?
La tua esperienza e il tipo di istruzione che hai non sono la big difference.
Ci sarà sempre chi ha esperienze simili alle tue o magari maggiori delle tue (questo specie per i neodiplomati e i neolaureati che non posson far valere tanta esperienza ancora)
Ci sarà sempre chi ha qualifiche simili alle tue o magari maggiori delle tue
( es:diplomati/laureati)
E’ necessario senz’altro dare risalto e ampia attenzione alla tua esperienza ma differenziandoti sulla base dei tuoi risultati tangibli
Cogli al volo l’opportunità
dai il turbo al tuo CV
15 maggio a Milano
Come creare e vendere con successo il tuo CV
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Lo sgabello del successo: i 3 supporti must
Una sedia per essere stabile e sicura per sedercisi deve avere perlomeno 3 gambe proprio come quegli sgabelli trendy che si vedono sulle riviste di arredamento
Passiamo dal reale all’immaginario della metafora.
La vita è proprio come uno sgabello a 3 gambe ed è proprio la sinergia del trio unito che determinerà il successo dei tuoi progetti,lo sviluppo dei tuoi talenti e delle tue potenzialità
La SFIDA è se tu riuscirai a concentrarti per tenere sempre insieme
Abilità
Motivazione
Atteggiamento
IL TRIS
Abilità
Se hai già adesso un buon livello di capacità..ok
Il problema è continuare a migliorarlo
Se hai qualche dubbio o hai delle carenze è ora di provvedere
Motivazione
La motivazione è ‘perchè farlo?
La motivazione è una spinta interna,il carburante che mette in moto e tiene in allenamento le tue abilità
Domanda: come puoi trovare o mantenere nel tempo la giusta motivazione?
DA 1 A 10 quanti punti daresti adesso alla tua motivazione ad agire?
Come puoi trovare il modo di aumentarla o migliorarla?
Atteggiamento
L’atteggiamento è un abito mentale che indossi quando inizi qualcosa o porti avanti un progetto facendo leva sulle tue abilità.
In che modo puoi mantenere nel tempo un atteggiamento positivo e proattivo
nei tuoi riguardi,verso gli altri,verso una situazione senza mollare la spugna o perderti d’animo?
DA 1 A 10 quanto è la tua forza d’animo ,il tuo atteggiamento da ‘bicchiere mezzo pieno’?
Come reagisci quando le cose non vanno nel verso giusto ,insorgono ostacoli o imprevisti?
Come potresti migliorare i tuoi atteggiamenti nei prossimi 60giorni?
LA SINERGIA CHE VALE E’ IL TRIS
Se hai una buona dote di abilità e una buona motivazione ma un atteggiamento da perdente le persone gireranno alla larga,specie quelle che possono darti le carte per vincere la tua partita o ti metteranno i bastoni fra le ruote
Se hai una buona dote di abilità,un atteggiamento positivo ma la motivazione è scarsa o va e viene come le nuvole in cielo rischierai di stare seduto ad aspettare che arrivi la manna dal cielo
La formula per un CV vincente? A+I+D+C+A
Come Organizzare,scrivere e vendere il tuo CV?
E’ necessario quando lo scrivi focalizzarti su come venderlo perché il tuo Curriculum è come un prodotto e il tuo obiettivo è: convincere chi lo leggerà a scegliere il tuo tra decine di prodotti simili.
Non è cosa dici o,scrivi ma come lo dici e lo scrivi
E’ solo una questione di marketing.
Parti sempre dal presupposto che è una questione di marketing quindi è necessario sapere un po’ l’ABC delle regole del marketing.
Questa formula di marketing è stata usata per decenni per lanciare sul mercato svariati prodotti.Essa indica il modello da seguire per la comunicazione efficace.
Come ho detto,il tuo CV è la tua brochure pubblicitaria per vendere le tue competenze,la tua esperienza e le tue capacità a una azienda
Non ci sei solo tu e devi competere e convincere che tu sei meglio degli altri (quello che sai,sai fare,le tue qualità…)
L’acronimo AIDCA significa
A – ottenere Attenzione
I – catturare l’Interesse
D – creare il Desiderio
C – produrre il Convincimento
A – passare all’Azione
Il tuo CV deve
1 catturare l’attenzione (hai pochi minuti per catturarla) e accendere l’interesse di chi lo leggerà
2 essere leggibile dal punto di vista grafico e scorrevole nella esposizione
3 creare del desiderio di contattarti per il colloquio per passare alla fine all’azione:fissarti un colloquio
Questi 5 passi dovrebbero sempre essere applicati ogni volta che spedisci il tuo CV per candidarti
Attenzione
come attirare l’attenzione?
Con 2 o 3 righe che sintetizzino chi sei e cosa vuoi proporre in linea con la posizione e il profilo che l’azienda sta cercando (o potrebbe cercare) e che invoglino chi legge a continuare la lettura.
Mettere le tue competenze e la tua esperienza top
Interesse
Nello stendere il tuo CV assicurati di rispettare le priorità
Metti le informazioni più importanti,quelle che fanno la differenza..che possono far dire’ ecco questa persona potrebbe essere proprio quella che stiamo cercando’
Desiderio
Il tuo CV dovrebbe far desiderare a chi legge di farti divenire parte della azienda o del team.Come fare?
Costruendo il giusto cocktail personalizzato delle tue competenze,capacità qualità… per quella azienda
Per questo è importante inserire le parole chiave e dare dinamicità al tuo CV
Convincimento
Metti in evidenza un paio di PLUS che fanno la differenza e che convinca che tu sei la persona giusta per quella posizione
•referenze
• un obiettivo significativo che hai raggiunto
• un percorso di formazione di qualità
• una esperienza che ti ha dato una competenza significativa
Azione
L’ ultimo step è dove tu chiedi a chi legge di concretizzare,
di chiamrti per il colloquio
Nel marketing si chiama ‘call to action’
E’ sempre bene mettere in evidenza in fondo al tuo CV i dettagli per contattarti
analisi del tuo CV
• consulenza telefonica
• valutazione generale +
suggerimenti pratici per migliorare il tuo CV.
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10 modi per decidere.Quale è il tuo?
Come prendi di solito le tue decisioni? Da cosa dipende?
La modalità dipende senz’altro dal tuo tipo di personalità così come la difficoltà di decidere.
Il tuo stile di decision making si basa sulle tue valutazioni,intuizion,sensazioni,emozioni… o fa riferimento agli altri ( chiedere pareri,vedere come altri risolvono lo stesso problema…)
Essere o non essere, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi, i sassi e i dardi dell’iniqua fortuna, o prender l’armi contro un mare di triboli e combattendo disperderli.
(Amleto,Shakespeare)
QUALE E’ IL TUO STILE?
stile impulsivo
decidi e poi rifletti.In questo caso scegli la prima alternativa che ti si presenta senza pensarci troppo perché non ti piace lasciare le cose in sospeso
stile fatalistico
lasci che il destino,il caso decida per te (sarà quel che sarà)
In questo modo deleghi alle circostanze la scelta e ti tiri fuori dall’empasse
stile compiacente
non mai essere fuori dal coro quindi segui l’onda,il ‘come fan tutti ‘o qualcuno che reputi più in gamba di te. Anche se in fondo non sei troppo convinto cerchi di autoconvincerti ( se a lui/lei va bene..vuol dire che anche a me andrà bene)
stile rimanda a domani quello che puoi fare oggi
di solito alla base di questo stile c’è la paura di sbagliare o l’abitudine di procrastinare con la speranza che le cose si risolvano da sole(pensiero magico) o che qualcuno te le risolva (come da bambini)
stile agonia o bilancino del farmacista
passi troppo tempo e spendi troppa energia mentale per soppesare i pro e i contro,per raccogliere informazioni accumulando confusione.Alla fine rimani sempre in sospeso e indeciso
stile pianificazione
adotti un approccio razionale equilibrato tenendo conto dei fatti ma anche delle tue emozioni.
Vuoi fare la cosa giusta al momento giusto
stile intuitivo
prendi le decisioni basandoti su ciò ‘ che ‘senti’ giusto.Di solito non sai spiegare il perché lo è, ma il tuo istinto ti dice che ‘ è giusto fare così e molte volte ti ha dato input che poi si sono rivelati giusti
stile paralisi
sai cosa fare,sai cosa comporta la tua decisione ma non riesci a passare all’azione,
temporeggi nel ‘..e se poi…? dovrei fare così ..ma….
stile ‘me la filo’
questo stile si adotta per evitare le proprie responsabilita’ o evitare di rispondere a domande dirette fatte da altri ( mah..ci sto pensando…forse…non so…. )
stile ‘il rischio non e’ il mio mestiere’
scegli sempre l’opzione che presenta il livello minore di rischio o di responsabilita’ anche se non e’ la migliore in quel momento per te
stile ‘chiediamolo a….’
speso ti capita di chiedere a colleghi,amici ‘tu cosa faresti?’ ,poi in genere fai l’esatto opposto per avere la sensazione di aver preso da solo la tua decisione.
La tecnica delle 3 opzioni
Se ti stai lambiccando il cervello fra due scelte A o B e qualcosa non ti convince
in entrambe le opzioni quello di cui hai bisogno è di scoprirne altre.
In genere le persone smettono di cercare altre modalità di scegliere appena si trovano davanti con le due scelte più ovvie e quindi rimangono in standby.
Il segreto è di chiedersi ‘quale è la mia terza opzione?’
Prima di prendere una decisione (specie quelle importanti che ti mettono in ansia) assicurati di avere almeno 3 opzioni
La formula 3 per con-vincere in un colloquio di lavoro
Il colloquio di lavoro è come uno di quegli appuntamenti al buio,una blind date che dura poco.
Il tuo obiettivo è con-vincere chi sta dall’altra parte che tu sei la persona giusta per quel posto quindi devi giocare bene le tue carte.
Non stai chiedendo..stai offrendo il tuo mix di competenze,qualità personali,esperienza.
Uno degli errori più comuni è quello di affrontare il colloquio in posizione down,inferiore rispetto a chi ti seleziona.
Chi hai davanti ha ricevuto un incarico: deve trovare la persona “giusta”.
Proprio per questo motivo, non aspetterà altro che trovarsela di fronte.
Gli anglosassoni,sempre pragmatici, hanno testato
la formula 3 :
CAN DO dimostra le tue capacità
WILL DO spiega le tue motivazioni,perché vuoi quel lavoro
WILL FIT illustra come costruirai la tua sinergia con l’ambiente di lavoro
CAN DO
Descrivi e dai la prova concreta delle tue competenze,
conoscenze e capacità,delle tue qualità personali con un career portfolio.
Se le tue esperienze sono numerose, scegli quelle che consideri più significative e che hai messo più in pratica nelle tue esperienze professionali.
Non focalizzarti solo su quelle tecnico-professionali, legate alla tua formazione e alle tue precedenti esperienze lavorative.
Sottolinea le tue qualità personali,come ti rapporti e comunichi con agli altri.
•Prepara una scaletta degli argomenti da affrontare nel colloquio
•Preparati in anticipo le risposte alle possibili domande
Al selezionatore interessa capire se:
– sei una persona orientata a risolvere i problemi (non a crearli)
– sei una persona affidabile che porta a termine il lavoro assegnato e che mantiene un rapporto costruttivo con superiori e colleghi
WILL DO
Chi ti seleziona deve valutare la tua motivazione ed il tuo comportamento lavorativo.
In genere la valutazione avviene su
♦Quanto sei affidabile e coscienzioso
♦Quanto sei capace di tollerare lo stress
♦Come ti rapporti agli altri (capacità comunicative e interpersonali)
♦Quanto ti impegni e quanto sei motivato
Gestisci il colloquio con un atteggiamento proattivo: chiedi,fai domande pertinenti per chiarire i dubbi
Ascolta con attenzione chi sta dall’altra parte
Attenzione al linguaggio non verbale : il tuo corpo (la tua postura,i tuoi gesti,al tua voce..) dirà sempre la verità
WILL FIT
Al selezionatore interessa capire se:
♦sarai in grado di integrarti nella struttura della azienda senza difficoltà e di contribuire con la tua esperienza e le tue qualità e le tue competenze alla sua crescita
♦sei avrai spirito di iniziativa, un atteggiamento proattivo(in poche parole, se ti darai da fare) per ampliare le tue competenze all’interno dell’azienda.
♦sarai aperto e flessibile o preferirai eseguire un compito con le regole date
♦sei un tipo collaborativo competitivo
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Imparare l’inglese?Tutta questione del monitor che hai dentro
Se ti innamori di una persona straniera certamente ti verrà più facile la imparare la sua lingua perché hai un motivazione forte che ti spinge: comunicare,farti capire.
La motivazione fa da ottimo deterrente.
Se Ti interessa una canzone il tuo interesse ti porta a memorizzare piu’ in fretta le parole di quella canzone ecc
L’interesse,la curiosità,uno scopo motivante tengono aperto il tuo monitor.
Che cosa è il monitor?
Secondo alcuni studiosi ognuno ha un ‘monitor’ o filtro interno che seleziona inconsciamente ciò che si impara.
Il monitor varia a seconda dell’età, dello stile cognitivo e delle modalità di apprendimento della lingua straniera., delle motivazioni, bisogni, atteggiamenti, stati emotivi, ansie, ecc. di chi impara.
Se il filtro è aperto l’accesso dei dati e’ naturale
Il filtro rimane chiuso se
*l’argomento non i interessa
*pensi che sia difficile oppure noioso
*sei obbligato as imparare (hai un esame,un compito in classe…)
*sei in ansia perche’ vuoi capire a tutti i costi
In questo caso ,anche se i dati non presentano particolari difficoltà, non sono recepiti
Le 3 chiavi per tenere aperto il filtro
1. motivazione: desiderio di sentirsi parte integrante di chi conosce la lingua o di quella cultura oppure per capire e farsi capire, superare un esame, trovare un lavoro…
2. personalità: chi ha una personalità più solida riesce a tollerare di non riuscire a capire tutto all’inizio e di conseguenza sarà più disponibile all’avventura di sbagliare e accettare di commettere errori.
3. empatia: è la capacità di mettersi nei panni dell’altro,di comprenderlo mantenendo in ogni caso il proprio punto di vista. Chi è dotato di buona empatia è di norma avvantaggiato nel rapporto con la persona straniera oppure con chi gli insegna la lingua
Krashen, uno dei più autorevoli studiosi nell’ambito SLA (Second Language Acquisition), sottolinea il ruolo che assume spesso la chiusura del filtro negli adulti predisposti a mantenerlo chiuso e che hanno cercato di imparare una lingua straniera
Quando si è emotivamente presi dalla volontà di comunicare allora ci si lascia andare al punto di dimenticare che si sta parlando in un’altra lingua, azzerando così il ‘blocco del filtro’
Hai mai notato,per esempio, dopo un paio di birre come riuscite a parlar piu’ disinvoltamente senza stare a pensare agli errori e a cosa diranno?
Con questo..non e’ un invito a bere..ok?
Tutto dipende dal monitor
L’unico vero responsabile dell’acquisizione è il tuo monitor interno.
L’hai usato per imparare l’italiano e puoi usarlo per imparare l’inglese e altro.
Il monitor lavora per input.
Se l’input è parzialmente comprensibile e un po’ più difficile di quello che già sai. Basta questo? No
Una volta che l’input ( esempio la frase ‘Will you have a cup of coffe?’) entra nel tuo monitor c’e un filtro.
Il filtro è più basso quando l’ansia è minima e l’autostima e la motivazione sono massime.
Sono i fattori affettivi che tengono aperto il monitor: il desiderio di integrarsi nella nuova cultura, i buoni rapporti con i parlanti della la lingua che si sta apprendendo..),
Se questo filtro emotivo è bloccato dall’ansia,da poca autostima,dalla paura di sbagliare…fatica sprecata
Quando impari una lingua è importante cambiare ottica.E’ come indossare un altro abito… mentale altrimenti fai tripla fatica.
Lo schema dell’inglese è completamente diverso..sembra facile in teoria ma in pratica ci vuole tempo perchè acquisire l’inglese è un processo inconscio che non ha nulla a che fare con la grammatica mentre impararlo è un processo conscio.
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