goal setting

Lavoro e autostima:aumentarla in 10 mosse (2)

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AUTOSTIMA AL LAVORO

Nel post precedente ho illustrato alcune dritte per salvaguardare l’autostima e difenderla dagli attacchi subdoli che vengono lanciati nell’arco di 8 ore nell’ambiente di lavoro.
Ecco gli altri 5 punti

6 basta auto martellate
le martellate partono con le parole-killer 
avrei dovuto/avrei potuto che innescano l’effetto domino dell’autocritica in nome dello standard ‘non devo mai sbagliare’.
E’ una pretesa irrealistica essere perfetti.

Come neutralizzare il killer
primo passo

alza il cartellino rosso ‘stop!’ e dai un taglio alle recriminazioni,alla sequenza di insulti che indirizzi a te stesso.Se vedessi qualcuno che insulta un’altra persona non gli diresti di smetterla?Allora perché accetti questo fuoco di fila verso te stesso?

secondo passo
♦sostituisci le critiche con una frase incoraggiante o perlomeno con una critica costruttiva: ora ho capito che….quindi la prossima volta farò meglio.
♦datti il permesso di sbagliare,accetta ogni errore come una opportunità per capire e migliorare senza darti addosso ad ogni passo.’sbagliando si impara’
♦usa l’autoironia e perdona le tue imperfezioni
♦concentrati sul quello che sia fare bene non su ciò che non sai fare,sulle tue qualità e i tratti del tuo carattere che ti piacciono

7 disinnesca le emozioni-trappola
quante volte ti sei detta ‘Tizio,Caio o Sempronio mi tratta come…mi fa sentire una….sono un tipo ansioso…quando mi guardo allo specchio mi deprimo…
Le emozioni e i pensieri sono strettamente legati.Chi,secondo te ha la palla in mano per scegliere cosa pensare e come sentirsi? 
Tu,naturalmente!
Forse pensi che è naturale in certi momenti sentirsi giù o nutrirti di pensieri negativi quando sei pressata, stressata o ti capita qualcosa di imprevisto fra capo e collo.
La scelta è fra farsi controllare dall’umore negativo o gestire gli stati d’animo che cerano di sabotare il tuo benessere e l’immagine che hai di te.
Gli altri spesso ci mettono il loro carico da novanta con le critiche,i consigli non richiesti,le frasi poco simpatiche del tipo’ ma sei ingrassata? Ma stai bene?
Nessuno può farti cambiare umore o idea se tu non glielo permetti.
Ci sono situazioni o persone che forse possono influenzare i tuoi stati d’animo ma non possono prendere il comando dentro di te e dettare l’agenda

Come neutralizzare il killer
Le emozioni, I pensieri e l’atteggiamento che un evento suscita dipendono dalla tua interpretazione o dalle tue convinzioni.

C’è sempre una voce interna che determina il ‘colore’ da dare all’evento e come re-agire

questione di…feeling
Molte persone confondono spesso ciò che ‘sentono’ a livello emotivo con ciò che pensano

Per esempio
Mi sento un fallita Non mi sento apprezzato
Questi sono pensieri non emozioni.

Le emozioni sono: tristezza rabbia paura
‘Io non mi sento apprezzata’ significa a livello emotivo sono triste o sono arrabbiata
Le emozioni sono legate ai pensieri e questi interpretano la realtà.In questo caso dire ‘Non sono apprezzato’ vuol dire interpretare i comportamenti di qualcuno e da questi concludere che quella persona non ti apprezza.

I pensieri sono più facili da cambiare delle emozioni infatti se cambi un pensiero negativo noterai che cambia anche il tuo stato d’animo.
I tuoi stati d’animo ti appartengono. Tu li crei e tu li possiedi.

Disinnescare la calamita
Spesso quando sei arrabbiato,triste,delusa per una situazione o persona ecco che scatta  il cosiddetto’effetto  calamita’ per fare l’en plein.
Si comincia a snocciolare ‘anche le altre volte’ allungando la lista a dismisura e iniziando il rosario di lamentele per aumentare la massa critica di inquinamento mentale ed emotivo per sentirsi ancora peggio.A questo punto non lasciarti trascinare dalla calamita.Alza la paletta STOP!  E cambia punto di attenzione.
F
ai altro(esci,fai qualche esercizio fisico,metti a posto qualcosa..)
pensa ad altro (per esempio a un momento ok,a quello che hai fatto di positivo,alle persone che ti apprezzano e ti stimano)

Ecco perché è importante per dare una immagine di te positiva sapere quale è e come è la tua immagine.

In pratica
1 identifica le tue frasi chiave negative e le convinzioni che influenzano il tuo umore e i tuoi comportamenti

(non riesco mai a…,nessuno mi capisce…tutti mi criticano….)
2 inizia a sfidarle e a metterle in dubbio una ad una.
I metodi sono diversi e qualche colloquio di counseling può aiutarti a trovare le tecniche che funzionano per te.
3 programma  il software delle tue convinzioni positive
se tu dovessi andare a vivere in un altro posto dove nessuno ti conosce quali tuoi comportamenti cambierebbero?

Inizia piano piano a far pratica proprio da quelli e lascia perdere o dai sempre meno energia a cosa dicevi prima o cosa pensavi prima.
Ho detto piano piano…prenditi tempo. E’ così che si fanno le cose, a piccoli passi.

8 la tua immagine
Ognuno di noi ha 2 immagini di sè,che cercano di  sovrapporsi:
quella ideale che abbiamo in mente,quella che vediamo direttamente nello specchio

L’opinione che hai di te stesso è come le fondamenta della tua casa,un insieme di colonne portanti.Queste riguardano :
♦il tuo valore personale
♦il tuo scopo nella vita
♦lo spazio che occupi nel mondo
♦il tuo status sociale e come ti rapporti agli altri
♦la tua indipendenza
♦i tuoi punti di forza e i tuoi limiti
♦come pensi che gli altri ti vedano
♦il lavoro che fai
♦quello che hai fin qui ottenuto
Se le fondamenta non sono solide la costruzione sarà instabile.
Se i muri maestri (i tuoi confini personali)non sono antisismici sarà faticoso smorzare l’onda d’urto dello stress,delle delusioni,dei fallimenti…)
Sarai in balia dei paragoni,dei modelli proposti dalla pubblicità,dai giudizi degli altri

Tanto più il “come sei” è lontano da il “come vorresti essere” tanto più è facile criticarti e  sentirti insoddisfatto.
La immagine interna non è solo legata al fisico ma è composta da chi siamo a 360°:i nostri pensieri,gli stati d’animo,le esperienze e cosa abbiamo imparato da esse…

Una immagine non è la realtà,è solo una idea che abbiamo memorizzato nel nostro hard disk mentale.Quella ‘foto’ negli anni è stata influenzata dalla famiglia,dai modelli dei media,dalle persone che ci stanno intorno.
Non è più l’ immagine nitida,originale degli inizi.
E’ necessario quindi aggiornarla,ripulirla da tutte le distorsioni,le modifiche che ha subito.Per questo ci vuole pazienza,impegno,com-passione e un check up regolare.
Sentirsi bene nella propria pelle è vitale per il proprio equilibrio.

I mass media lo sanno e investono miliardi facendo leva sulla apparenza,sulle insicurezze che più o meno abbiamo tutti e sulla paura di cambiare e invecchiare.

Se non hai una bussola e non sei il proprietario della tua immagine è facile farsi influenzare dai modelli patinati e quasi sempre photoshoppati delle riviste.

Più la forbice fra la propria immagine ideale e quello che vediamo nello specchio si allarga più il nostro occhio cade sui punti critici,su quello che non va.
La tua body image
♦è influenzata più dalla tua autostima che dal look
♦cambia ed è sensibile agli stati d’animo,alle (auto) critiche,all’ambiente dove vivi
♦raccoglie la memoria delle tue esperienze

L’immagine e l’autostima vanno in tandem così pure come la capacità di farsi valere,di mantenere il proprio spazio e farlo rispettare

L’autostima è come la benzina nel nostro serbatoio.Quando si accende la spia rossa sul cruscotti dell’auto siamo in riserva.
Il messaggio è  attenzione! stai  trascurando i tuoi reali bisogni.stai svalutando,criticando qualcosa di te .Che cosa non ti piace? 

Non è tanto importante quello che gli altri pensano di te ma è essenziale quello che pensi di te stesso Vivek Ray

Molto spesso ci armiamo di buoni propositi (voglio cambiare,voglio essere meno accondiscendente,più assertivo …)ma se prima non modifichiamo l’immagine che abbiamo di noi stessi e le convinzioni che remano contro tenderemo a sabotarci. La correzione di una immagine di sé negativa richiede un esame di realtà (reality check) per neutralizzare i killer della immagine e mettere in  prospettiva il giudizio degli altri e i modelli culturali in modo da non lasciarsi condizionare.

In questo può aiutare il counselor

Mi chiedo se sono cambiata nel corso della notte.Fammi pensare: ero la stessa quando mi sono alzata stamattina o ero diversa? quasi penso di ricordare che ero un po’ diversa.Ma se non sono la stessa chi sono io nel mondo?Ah che grande puzzle! (Alice nel paese delle meraviglie)

hai una immagine POSITIVA? rispondi vero o falso e guarda il risultato

1vedo sempre il bicchiere mezzo vuoto ,non mezzo pieno
2 spesso ho l’abitudine di scusarmi con gli altri
3 uso spesso ‘dovrei’ fare/ dire questo o quello
4 ho l’abitudine di criticarmi(look,atteggiamenti,decisioni…)
5 quello che gli altri pensano di me influisce sui miei stati d’animo
6 quando sbaglio continuo a rimuginare sugli errori fatti
7 spesso deludo le persone a cui voglio bene
8 mi sento come se tutte le responsabilità fossero sulle mie spalle
9 un fallimento parziale e’ comunque un fallimento
10 spesso faccio/non faccio cose  solo per far piacere agli altri
11 non sono sicuro/a di aver fatto la cosa giusta fino a quando un’altra persona mi da’ conferma
12 per me e’ difficile dimenticare e perdonare
13 nelle relazioni con gli altri ho dei problemi e ho spesso paura di essere rifiutato/a o abbandonato/a
14 se non faccio una cosa bene come la fanno gli altri significa che non sono bravo/a come loro
15 se non riesco a far bene una cosa non c’e ragione che io la faccia

risultati
1 punto per ogni volta che hai risposto ‘vero’

0 – 4 punti: hai una modo di pensare in positivo e questo dovrebbe farti sentore bene.continua cosi’…
5 – 8 punti :forse stai combattendo con alcune emozioni negative.prenditi un po’ di tempo per fare l’elenco delle qualita’ positive che hai.trovane almeno 25
9 punti o +: sei molto critico con te stesso.Lancia una sfida con te stesso per cambiare il tuo modo di pensare

Forse ti senti ok  in alcune situazioni e non ok riguardo ad altre.
Questo test è solo una indicazione per riflettere su come ti vedi,sulla tua autostima e su quanto sei soddisfatto siamo del ruolo che hai nella tua vita

9 disinnescare i pensieri negativi e il nostro Mister Rompi
Ognuo dentro di sé ha una voce critica sempre all’opera che punta il dito e trova sempre il modo di smontarci.Se la nostra auotstima è al minimo è probabile che abbiamo lasciato troppo spazio a questo critico interiore,il nostro Mister Rompi
Chi è? Come agisce

10 gli obiettivi? devono essere realistici
Chi ha una bassa autostima spesso ha difficoltà a stabilire i propri obiettivi.In genere tiene un basso profilo,si accontenta.
Quale è il segreto del goal setting?
Leggi questi articoli
I 3 elementi di un obiettivo vincente
come raggiungere il tuo obiettivo

 Sai misurare il tuo obiettivo ?
Goal setting:l’approccio Goldilocks

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marketing personale:12 attrezzi per creare il tuo personal brand

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marketing personale,come autopromuoverti,selfmarketing,comunicazione,vittoria nervi

KEEP CALM …E CREA IL TUO BRAND
Creare il tuo marchio personale non è qualcosa da fare in fretta e non è facile.

Il primo passo è capire chi sei e questo è più facile a dirsi che a farsi.Definire il proprio identikit professionale

il tuo marchio : il tuo personal brand
Il tuo personal brand è come tu agirai e darai il tuo contributo  come nessun altro può fare.
Tutto contribuisce a costruire il tuo personal brand:

le tue modalità di comunicazione verbale e non verbale
la tua immagine
la tua reputazione
le tue competenze
la tua esperienza e il tuo know how
le tue doti personali
e molto,molto altro ancora…..
Per costruire il tuo personal brand è necessaria la tua consapevolezza.

Ecco i 12 tool per aiutarti

1 i tuoi bisogni
la piramide dei bisogni di Maslow può aiutarti

2 i  tuoi valori
Spesso la scelta di una carriera professionale è basata sulla propria scala valori.
Cosa sono i valori? sono ciò in cui credi,ciò che è importante per te,i giudizi che sono alla base di come vedi la vita e come ti relazioni
Essere consapevoli di questi valori può aiutarti a scegliere il percorso professionale in armonia con essi. Ognuno ha dei:
valori personali ( ad esempio l’onesta’l’,affidabilità’…)
-valori culturali ( tradizioni,fede,legami con la comunità in cui vivi…)
-valori sociali ( come ti poni di fronte agli altri)
-valori che riguardano il lavoro e la carriera

3 i tuoi interessi e le tue passioni
sono tutte quelle attività,hobby che ti appassionano. Dedichi loro del tempo
Ti piace pensare,inventare,produrre idee che siano artistiche o scientifiche non importa. Ogni progetto parte sempre da una idea.
In questo campo ci sono gli artisti,i creativi e,perché no, anche i filosofi.

4 la tua mission
La mission è la tua Costituzione personale.E’ lo scopo,il cosa vuoi fare per te stesso e che contributo vuoi dare al mondo.Ti aiuta nei momenti di cambiamento,nelle tue decisioni.Ti aiuta a mantenere il focus e la direzione

5 la tua vision
Se non sai dove andare, nessuna strada ti ci porterà.
Avere una visione è vedere  tua ‘big picture’.Non solo una azienda,una start up,un governo,un partito,una organizzazione…hanno bisogno di avere una visione chiara.Anche per ognuno di noi diventa sempre più necessario capire in che direzione andare e come camminare

6 obiettivi
Non avere un obiettivo è come prendere una macchina.mettere in moto e non sapere dove andare.E’ importante stabilire con chiarezza i tuoi obiettivi a breve,medio termine.Mettere nero su bianco i tuoi obiettivi,quello che vuoi raggiungere,fare,conquistare ..è il primo passo
Scrivere i tuoi obiettivi ti aiuta a visualizzarli nella tua mente,a dare un input e le necessarie istruzioni al tuo timoniere interno (il tuo inconscio)
Scriverli ti aiuta ad impegnare e a mettere in moto  la tua energia per raggiungerli,a focalizzarti su cosa vuoi nel nuovo anno.
Solo il 5% delle persone si prende il tempo di scrivere i propri obiettivi e forse è per questa ragione che solo pochi riescono poi a raggiungerli.

nel prossimo post gli altri 6 attrezzi

 

Goal setting:scopri se sei il tipo perfezionista

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PERFEZIONISTI E GOAL SETTING,COSTRUIRE UN OBIETTIVO,TECNICHE PER RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO

Per definire i propri obiettivi ognuno rientra idealmente in uno dei 4 modelli
Ho descritto i precedenti

Goal setting:che tipo sei?il modello del cercatore

Goal setting:scopri se sei il tipo comunicatore

Goal setting:che tipo sei? Il modello del combattente

Ecco l’identikit del perfezionista
Non smette mai di imparare perché vuol diventare il numero uno,l’esperto nel suo campo.E’ attento alle virgole,affidabile e spesso è chiamato il precisino.Pianifica tutto al secondo.E’ il tipo che,per ogni attività,deve sapere il quanto,il come e il tempo che occorre per portarla a termine.
A volte si ostina su quisquiglie,altre volte è più flessibile di una canna di bambù.
Se è un manager o è a capo di un team pretende da ognuno il massimo.Il suo motto è ‘fare bene,fare presto’.
E’ il tipo impaziente che sta col fiato sul collo e ripete’ma non è ancora finito? per quando finisci?
La sua molla motivante è la curiosità quindi è uno dei fan pià accaniti del lifelong learning ‘non si smette mai di imparare!Per il perfezionista il successo è un mix di expertise,conoscenze e competenze al 150%

La parte in ombra
La sua mania dei dettagli gli fa perdere di vista l’insieme:la big picture.Si incaponisce nel fare cose non proprio importanti,nel perfezionare,correggere,limare e perde un mare di tempo.Vuole avere il controllo su tutto perché non ama essere preso in contropiede,non sapere cosa fare o cosa dire.
Se è un manager ha la brutta abitudine del micromanaging.Controlla,monitora ogni virgola,dice ogni secondo come si deve fare,critica e non delega mai perché non si fida.L’intenzione è buona: fare un buon lavoro ma la sua ombra diventa maniacale e il suo perfezionismo finisce per diventare insopportabile

Qualche spunto di riflessione

Identikit dei perfezionisti
I perfezionisti hanno standard di comportamento irragionevoli e ben al di sopra delle loro possibilità,misurano i propri meriti esclusivamente in termini di produttività e risultati raggiunti (David Burns)

 ll copione “devi essere perfetto”
7 step per dare un taglio alla perfezione

 

I 4 PASSI MUST PER ARRIVARE AL TRAGUARDO

primo passo: mettere nero su bianco

Scrivi un obiettivo che vuoi raggiungere e sul quale vuoi investire la tua energia e il tuo tempo

1 in positivo
Non scrivere ..voglio smettere,voglio perdere…. perché il tuo inconscio è programmato non sul negativo e perdere non rientra nei suoi schemi.Perdere è un verbo non ok nel suo vocabolario e con tutta probabilità ti remerà contro aumentando la fatica del percorso per raggiungere il tuo traguardo
Che cosa vuoi ottenere specificatamente? voglio raggiungere….

vai nei dettagli
scrivi ogni obiettivo con più dettagli possibile.Per attivare il tuo genio della lampada,il tuo radar è importante,Dagli istruzioni scritte e chiare  su cosa cercare.Aggiungi alle istruzioni scritte un disegno, una foto e appendila dove puoi vederla bene.Più sarai preciso e più il tuo radar saprà dove cercare.Il caso non esiste.E’ una questione di sincronicità e questa va aiutata formulando le tue intenzioni.
Se non sai esattamente cosa stai cercando come potrai trovarlo?
Come farai a sapere quando l’avrai ottenuto?

3 stai nel qui e ora
un obiettivo è un desiderio con le ali.Scrivi i tuoi obiettivi al presente perché la tua mente inconscia sceglie il sentiero con meno ostacoli per arrivare a destinazione.
Se scrivi ‘troverò un lavoro come….la tua mente riceverà il messaggio come se fosse una istruzione non urgente da realizzare o qualcosa da rimandare a più tardi.

secondo passo: visualizzare
Se vuoi raggiungere il tuo obiettivo devi vederlo prima nella mente.Visualizza ogni tuo obiettivo come se l’avessi già raggiunto.
Se cerchi un lavoro o vuoi cambiarlo applica la tecnica del ‘come se’.Scrivi il tuo obiettivo in prima persona come se fosse già realizzato.
Cosa vedi intorno? Come ti senti?
Quando l’avrai ottenuto, cosa vedrai, cosa ascolterai, cosa sentirai?

 Ricorda: ha più risorse di quanto immagini

terzo passo: repetita juvant
riscrivi ognuno dei  tuoi obiettivi.
Come dicevano i latini ‘repetita juvant’..ripetere aiuta a creare più impatto
Non accontentarti di scriverli una volta sola.
Riscrivi ogni obiettivo con parole diverse,aggettivi magari dopo una settimana.
Costruisci un tuo film da proiettare e ri-proiettare nella tua mente : l’ambiente,le persone, le attività che vuoi fare….Il tuo inconscio metterà in campo tutta la sua sapienza,le sincronie,le coincidenze..Devi essere convinti voi stessi al 100 per cento di farcela.

quarto passo:fai  un check up programmato
stabilisci ogni quanto fare un controllo del tuo obiettivo per capire a che punto sei sulla strada verso il traguardo.Ad una data di scadenza prefissata fate il punto della situazione.
A che punto sei?
hai raggiunto il primo traguardo che ti aspettavi?

Controlla se i risultati che ti aspettavi di raggiungere sono stati effettivamente raggiunti .Se questo è il caso fatti i complimenti,gratidicati con un piccolo premio di incoraggiamento e prosegui verso la prossima tappa.In caso contrario ti occorre fare una revisione.
Non cambiare l’obiettivo,cambia solo il metodo,i mezzi,le tattiche.
Cosa non funziona?
Cosa o chi rema contro?
Che strumento,informazione….mi occorre ? dove reperirli?

pocket wisdom :pillole di saggezza
•Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla sua perseveranza- Buddha

•Sono convinto che circa la metà di quello che separa gli imprenditori di successo da quelli che non hanno successo sia la pura perseveranza.- Steve Jobs

•Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta-Winston Churchill

•Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vediamo ogni qualvolta distogliamo lo sguardo dalla nostra meta – Anonimo

•Il testardo batte la testa; il perseverante la usa – Roberto Gervaso,La volpe e l’uva

•La perseveranza è, rispetto al coraggio, ciò che è la ruota rispetto alla leva; il perpetuo rinnovarsi del punto di appoggio- Victor Hugo, I lavoratori del mare

donne e comunicazione:6 regole per cambiare marcia e farti valere (2)

Postato il

Nel post precedente puoi leggere le prime 3 regole da mettere in pratica.
Non c’è una priorità.Incomincia da quella che,per la situazione o il tuo carattere,ti sembra più facile da mettere in pratica.Occorre pazienza e non perdersi d’animo.Le abitudini sono dure a morire e i cambiamenti richiedono tempo.
Lo sapevi che ogni cambiamento ha varie fasi?
Leggi Le domande chiave e i 5 passi da fare

Ecco le altre 3 dritte
4 impara le regole del gioco
Se pensi che lavorare sodo,fare l’impossibile e buttarsi a capofitto da quando entri al lavoro fino a quando esci  sia la chiave per essere gratificata e ottenere una promozione, sbagli.Il più delle volte nessuno lo nota..anzi diventerai l’ancora di salvezza dei pigroni di turno,di quelli che scaricano su gli altri il lavoro da fare.
Occorre mettere in campo la policy della ‘furbizia saggia’ cioè farti un quadro del tuo ambiente di lavoro: imparare a conoscere chi hai intorno, capire bene chi può sostenerti e supportarti,chi decide,come vengono prese le decisioni e chi,invece, può metterti i bastoni fra le ruote,fare gossip alle tue spalle,fare il menagramo,la spia o fare la doppia faccia.
Costruisci la tua rete,guadagna consenso e non smettere di fare networking se vuoi imparare a navigare nella tua azienda o se vuoi metterti in proprio.

l’informazione è potere
in ogni azienda e ufficio sapere cosa sta bollendo in pentola, cosa è stato deciso,chi ha fatto cosa è fondamentale per prendere le tue misure e agire.Impara a leggere fra le righe e a captare quello che gira nell’aria.Gli incontri informali,le pause,la pausa caffé o quella per il pranzo sono una miniera di informazioni.
Se vuoi farti strada,candidarti per una promozione devi preparare con cura la tua ‘campagna elettorale’ .Prepara il tuo programma,cerca i tuoi sponsor emotivi e professionali,costruisci la tua coalizione e inzia a contare i tuoi voti.E’ ingenuo pensare che sarai scelta per magia.

Ogni azienda è un sistema fatto di persone e strumenti,macchine.
La sua corporate culture( cultura aziendale) è  l’insieme dei valori, convinzioni, atteggiamenti e comportamenti, condivisi dalle persone che lavorano in azienda.
La ‘cultura’ di una azienda è come un iceberg.La parte più importante è sotto la superficie.

Ecco come Schein la raffigura
Il livello più immediato è  quello visibile, quello chesi ascolta e si prova quando si va in giro: come è distribuito e arredato lo spazio,il tipo di ambiente ‘umano (comportamento,dress code delle persone,stati d’animo e impatto emotivo, L’osservazione però non basta..l’apparenza può ingannare.Occorre parlare,far domande

Il Secondo livello riguarda i valori dichiarati
Che cosa ha valore per l’azienda?
Come si decide?  le decisioni vengono calate dall’alto? credono nel lavoro di squadra?
I prodotti /i servizi che offrono che qualità hanno?

Terzo livello: assunti taciti condivisi
il più profondo è costruito in base allA storia e al ciclo di vita di questa azienda di chi l’ha fondata e fatta crescere,come l’azienda ( il management) si è/non si è adattato ai vari cambiamenti.In breve la sua narrazione (storytelling): regole non scritte, abitudini,convinzioni sul cosa è permesso e cosa è tollerato ,il ‘chi’ comanda ufficioso, modi di procedere fattibili in quel contesto).In poche parole uno storytelling fatto di racconti e miti.

Se è ti difficile decifrare i vari aspetti della cultura dell’azienda nella quale lavori o vuoi far carriera prova a cercare una persona fidata all’interno o che all’esterno che abbia buoni agganci con essa e prendila come modello al quale ispirarti.

5 gioca per vincere
Mettersi in gioco significa correre rischi,uscire dalla tua zona protetta e questo richiede fiducia
in se stesse, una vision di dove vuoi arrivare,una mission ( come arrivarci) e la capacità di fare goal setting

Goal setting:I 6 ostacoli che ti impediscono di raggiungere i tuoi obiettivi
Goal setting: che tipo sei?

se vuoi un aiuto chiedi informazioni sul percorso’scopri il tuo DNA PROFESSIONALE


 

 

 

 

 


 

 

E’ vitale imparare a reinventarti la tua ‘storia e  promuovere le tue competenze

Leggi
Le donne sanno promuoversi nel mercato del lavoro?Le 5 trappole da evitare(part 2)
investi sulle tue potenzialità e gioca bene le tue carte se sei donna
Donne e lavoro:cosa rivela il tuo look professionale?I 5 punti must
Donne e self marketing:qualche riflessione e 2 proposte per te

 

6  evita la trappola mentale del tutto o niente
Hai una situazione qualsiasi al lavoro, e applichi il filtro bianco/nero
Ci sono solo 2 categorie opposte o è tutto giusto o tutto sbagliato;o è un successo o è un fallimento; o tutto perfetto o tutto difettosoNon esistono le vie di mezzo.

E’ il linguaggio binario dello 0 o 1, del si o no, dell’on o off con cui si svolgono i processi all’interno del computer e su di esso si basa la logica con cui risolve i problemi.Questo schema non permette di vedere l’area intermedia del e..e .Non esiste il tutto bianco o tutto nero.Le cose sono più complesse e dinamiche. Nel simbolo del Tao il concetto e’ rappresentato con un puntino del colore opposto
Questo modo di pensare apre lo spazio a nuovi modi di decidere e di agire più flessibili

 il pensiero fuzzy il modo di pensare zen
In Giappone ha trovato applicazioni in diversi campi e ha  risolto problemi nei quali il pensiero binario continua a dibattersi.
Tutt’intorno a noi le cose mutano la loro identità.  La montagna va sgretolandosi e diviene collina e infine pianura. L’embrione umano nel suo sviluppo trapassa in un essere umano vivente e un cervello vivente si degrada fino a una cosa morta. Su tutte queste cose possiamo anche apporre etichette precise, bianche o nere. Ma le etichette si tramutano da accurate in imprecise a mano a mano che le cose cambiano. Il linguaggio fissa un legame fra una parola e la cosa significata. Quando la cosa si tramuta in qualcosa che è non-cosa rispetto a prima, il legame si tende, si spezza o si ingarbuglia con altri legami. “Casa” designa una casa anche dopo che la casa sia caduta in pezzi o bruciata. Il mondo delle parole ben presto appare come un peschereccio che va alla deriva con migliaia di lenze ingarbugliate o spezzate.
B. Kosko, “Il fuzzy-pensiero” Baldini & Castoldi

4 chiavi per aprire la porta-soluzione
le 2 trappole della mente
Perfezionismo:7 step per dare un taglio alla perfezione

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donne e comunicazione:6 regole per cambiare marcia e farti valere (1)

Postato il

Far carriera per ogni donna è solo un aspetto del proprio profilo professionale.
Alla base c’è il giusto desiderio di venir riconosciute per i propri meriti,per il proprio contributo quotidiano.
Lottare ogni giorno contro gli stereotipi di genere,le battutine dei colleghi,la mentalità della donna con le palle è stressante specie se dopo ti trovi con un pugno d’aria a mangiarti il fegato.

Nel libro ‘Break your own rules ‘le autrici stilano un vademecum in 6 punti  per aiutare ogni donna a far valere i suoi talenti e la sua esperienza  al lavoro

1 prenditi le luci della ribalta
Le donne sono state abituate per educazione a prendersi cura dei bisogni degli altri,a farsi in quattro per aiutare invece di mettere al primo posto i propri bisogni.
Si sentono egoiste se infrangono questa regola e osano dire NO e prendersi cura di se stesse.
Sono convinzioni radicate  rafforzate dai media,doveri che ognuna di noi ha respirato e ha assorbito dai tempi dell’asilo
•i miei bisogni vengono dopo
•non è ok chiedere aiuto
•meglio stare defilate..se sono brava mi noteranno
Per se stesse rimane sempre poco tempo e poca energia.
La nuova regola è datti il permesso di rompere la regola e prendi in mano le redini della tua carriera perché nessun altro lo farà per te.
Come?
pianifica
Non è sufficiente desiderare di …..bisogna trasformarlo in obiettivo
decidi quali obiettivi vuoi raggiungere e mettili nero su bianco senza mostrarli a nessuno.
Fai un inventario delle risorse che hai a disposizione o che puoi ottenere (posso imparare da qualcuno? c’è un corso?…)
Pianifica il percorso a tappe,cosa fare in pratica e i relativi check up di verifica;
focalizzati sugli obiettivi che vuoi raggiungere e non perdere tempo a dar retta a gufi e portasfiga o approfittatori del tuo tempo e della tua bontà d’animo;indica una data precisa ( entro il giorno…).Molto meglio ottenere una serie di risultati specifici, che puoi controllare e gestire.Se ti focalizzi,ti concentri allora incomincerai a vedere quali opportunità

fai le prove
 chiedi a una tua amica o a una persona fidata di ascoltare una tua presentazione su un argomento o come ti presenti tu stessa e chiedi come puoi migliorare .Cerca ogni occasione per uscire dal guscio, dalla tua zona sicura e ‘salire sul palco’ per fare una tua presentazione, illustrare una tua idea o proposta

delega quello che puoi
per i tuoi progetti,per rilassarti,imparare,pensare devi avere tempo per te
Ci sono compiti noiosi di routine che puoi far fare a qualcuno?
Usa la tecnica do ut des. Cosa è il principio do ut des?
Questo principio  è uno dei più difficili da applicare,specie per molte donne.Siamo state abituate a fare favori, dare gratuitamente e non chiedere per paura di essere viste come opportuniste e approfittatrici.

E’ difficile molte volte dire di no senza sentirsi in colpa o a disagio.Quando facciamo qualcosa per qualcuno…diciamolo.Dirlo non è farlo pesare né rinfacciarlo.Se aiuti un/una collega o un’amica, o dedichi del tempo a qualcuno sei un credito di un favore.E’ sbagliato dare tutto per scontato o sottovalutare il momento che hai appoggiato qualcuno in una riunione o sei stato dalla sua parte quando ha presentato una proposta di cambiamento o innovazione o gli hai fornito delle informazioni utili.

Un credito può essere incassato in ogni momento.

Tu hai fatto un favore e l’altra persona quando hai bisogno può ricambiarlo.Nel campo del business nessuno si scandalizza,nessuno pensa di usare o essere usato.Questo avviene solo quando lo scambio è impari.Se sei in una situazione-no rivolgiti a qualcuno che può aiutarti e che in passato se l’è cavata grazie al tuo di aiuto.
suggerimenti e tecniche per spendere bene il tuo tempo

impara a dire NO
se vuoi tempo per te e non vuoi sprecare energia spargendola gratis per le insistenze del Tizio,Caio,Sempronio di turno  è necessario essere risoluta.La tua agenda deve diventare la tua bodyguard
leggi
Sai dire No?
Fatti valere : Hai il diritto di scegliere fra sì e NO
La sindrome di Atlante
Quanto ti costa non sapere dire NO?

Temi di non essere abbastanza ‘cattiva’?
Il counseling può aiutarti a diventare più assertiva

cerca un mentore
In genere gli uomini trovano con più facilità una persona con più esperienza che li supporti.Le donne fanno fatica un po’ perché a chiedere aiuto sono poco abituate e un po’ perché le altre donne che potrebbero farlo danno forfait per paura di essere scavalcate dalla giovane appena arrivata.
Quando sul lavoro le donne vengono aiutate, l’aiuto non arriva (quasi) mai da altre donne.Ma chi è il mentore?un consigliere  che ti dice i passi giusti da fare, ti mette a disposizione la sua esperienza e ti dà le dritte giuste per non fare passi falsi.
A lui/lei compete il ruolo di “grillo parlante”

Le ricerche che si occupano delle carriere di uomini e donne, non lasciano dubbi: sono i mentori a fare la differenza. Infatti uno dei principali ostacoli alla carriera è la mancanza di un mentore
Il networking è l’altra faccia delle medaglia.Saper mantenere i contatti,essere proattive e investire 
nelle relazioni con ogni mezzo: partecipando a eventi,tenedo aggiornati i nostri profili sui social media,via telefono o mail
il progetto della  Commissione Europea
la community di be- win

tutor,mentor,sponsor: le differenze
alcuni esempi
la community Lean in su linkedin

talent donna

2 vai avanti invece di chiedere l’approvazione in ogni momento
E’ importante  cambiare il tuo modo di pensare.Siamo abituate a cercare il consenso, l’ok dalla persona di turno,il permesso di fare e di dire come se fosse ossigeno per i polmoni senza il quale non possiamo vivere e questo rallenta il cammino verso la méta
L’approvazione,il permesso e il semaforo verde deve venire da te.Se sei convinta di fare qualcosa..falla altrimenti rimarrai sempre nel backstage  a fare l’angelo della scrivania  

3 allena il muscolo della assertività
Non mendicare il permesso di parlare,di fare qualcosa di nuovo,di farti sentire.Allenati ogni giorno nella palestra dell’assertività
le 6 regole del gioco sul posto di lavoro
l’umiltà non è sempre una virtù

fake it until you make it
Gli inglesi hanno l’espressione fake it until you make it (fai finta,finchè non ci riuscirai).Agisci nel modo in cui vorresti essere e presto sarai nel modo in cui agisci.
La fiducia in se stesse si rafforza con la pratica e l’esperienza quindi fai qualche respiro profondo e agisci come se….
Per iniziare è necessario imitare un modello :imitazione e ripetizione, un po’ come fanno i bambini quando imparano a parlare.In seguito col tempo ognuno trova un suo modo personalizzato , lo costruisce da sé liberandosi dal modello.
E’ un po’ come la scrittura.Ognuno di noi ha imparato a scrivere alla scuola elementare ma poi ognuno ha la sua grafia personale.

 proietta il tuo potere personale invece di raggomitolarti nella modestia
Alle donne viene naturale essere modeste o perlomeno siamo state plasmate ad esserlo,a scusarci ad ogni passo,giustificarci più del necessario.Stop.Sono convinzioni limitanti che sono dure a morire.Fallo per te
Ogni volta che sei tentata visualizzati il cartellino rosso. Fallo per te stessa e diventa un modello per le altre donne (figlie,colleghe,amiche..) 

fai attenzione al tuo linguaggio non verbale
se vuoi essere autorevole e proiettare fiducia in te stessa fai attenzione ai messaggi che invii con il tuo corpo: la tua postura,il tono della tua voce,le modalità di contatto
oculare,le espressioni del tuo viso  T

4 errori che fanno le donne
11 modi di sorridere non ok

Nel prossimo post le altre 3 dritte per cambiare marcia

Vuoi diventare come un samurai al lavoro?Applica le 8 regole

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SAMURAI QUOTE PIC

In che modo possiamo ispirarci alla filosofia degli antichi guerrieri per affrontare le sfide quotidiane ?

le 8 regole

1 imparare dai tuoi errori
Errare è umano quindi non frustarti e auto sabotarti con ” avrei dovuto fare ,dire….”

2  essere proattivi
Essere proattivi significa sviluppare un atteggiamento che mira a risolvere
un problema rapidamente,fare meglio..

Possiamo affrontare una situazione in vari modi:
solo quando si presenta (affrontare l’emergenza) oppure
lavorando sulla prevenzione dei problemi o delle criticità

La Proattività è la capacità di scegliere cosa fare  in una data situazione e mettere in atto le strategie ad hoc.

Possiamo ‘scegliere’  quando abbiamo almeno tre opzioni da valutare altrimenti
ci troveremmo di fronte al dilemma shakespiriano delle sole 2 possibilità
prendere l’iniziativa” significa essere responsabili delle proprie scelte

Il contrario dell’atteggiamento proattivo è quello reattivo di chi aspetta che qualcosa si risolva per magia,si lascia influenzare dall’esterno o dall’altalena dei propri stati d’animo o da quello che sente o suppone

sei rana o pipistrello?
Robert Dilts usa la metafora della rana e del pipistrello per spiegare l’atteggiamento proattivo e reattivo
la rana rappresenta l’atteggiamento reattivo
rimane ferma e aspetta che la preda le passi vicino per catturarla; inoltre è in grado di catturare solo prede che vede e che siano in movimento

il pipistrello rappresenta l’atteggiamento proattivo
esce in cerca della preda, manda continuamente segnali verso il mondo esterno e raccogli numerosi feedback di ritorno che gli permettono di localizzare le opportunità.  

3 cambiare prospettiva
è importante riuscire a vedere le cose che sono ancora distanti come se fossero vicine ed avere una visione distaccata delle cose che, invece, sono più prossime”
Miyamoto Musashi (famoso spadaccino giapponese)

LA VISIONE PIU’ AMPIA
L’abilità di vedere la FORESTA. Focalizzarsi solo sul temporaneo, sul qui ed ora può far perdere di vista il processo,l’obiettivo o,nelle arti marziali,la strategia dell’avversario.Uno scanning più ampio è utile in termini di TIMING.

La domanda è:che cosa mi manca?
Quale punto di vista sto adottando e quali altri ci possono essere?

CAMBIARE FOCUS
L’abilità  di cambiare rapidamente punto di vista e angolo di visuale,essere presente pienamente nei riguardi di ciò che ci sta davanti e essere in grado di mettere da parte ciò che non riguarda l’obiettivo o il compito o il problema da risolvere. I compiti o i ruoli che copri possono cambiare da un mese all’altro,occorre essere flessibili.

Essere presenti totalmente in ciò che si sta facendo poi lasciar andare. per prepararsi al prossimo compito o obiettivo.Non pensare a quello che c’è da fare dopo mentre si sta ancora facendo qualcosa.
Questo permette di utilizzare tutta l’energia nei riguardi di ciò che ci sta davanti.
La domanda qui è:IN QUESTO MOMENTO SONO COMPLETAMENTE ASSORBITO  IN QUESTO LAVORO, COMPITO, OBIETTIVO,
PERSONA,PROCESSO?LA MIA ATTENZIONE,LA MIA MENTE E’ FOCALIZZATA SU……?

4 stabilisci e mappa i tuoi obiettivi a breve,medio,lungo termine
Solo il 5% delle persone si prende la briga e il tempo di scrivere i propri obiettivi e forse è per questa ragione che solo pochi riescono poi a raggiungerli.
mappare gli obiettivi significa valutare prima su quali vale la pena investire tempo,risorse e la tua energia
Mettere nero su bianco i tuoi obiettivi,quello che vuoi raggiungere,fare,conquistare ..è il primo passo
La differenza fra un sogno e un obiettivo sono proprio le parole che scriverai

Fai il primo passo con fede.non occorre che tu veda tutta la scala: basta che cominci a salire sul primo gradino Martin Luther King

Scrivere i tuoi obiettivi ti aiuta
-a visualizzarli nella tua mente,a dare un input e le necessarie istruzioni al tuo timoniere interno (il tuo inconscio)
-ad impegnare e a mettere in moto  la tua energia per raggiungerli,a focalizzarti su cosa vuoi nel nuovo anno.

Il miglior modo di prevedere il futuro è crearlo
Michael Kami

5 cercare la soluzione del problema
Hai un problema? I tre atteggiamenti da adottare sono:
accettare il problema
cambiare il problema
lasciare il problema
se non  riesci  ad accettarlo,cambialo
se non riesci a cambiarlo, abbandonalo

scegliere quale atteggiamento adottare ti impedirà di rimanere nelle sabbie mobili delle lamentazioni

6 gestire la paura
La prima cosa che senti quando ti balena in testa ‘è ora di cambiare’ è la paura.
E’ la paura di non fare la cosa giusta e di sbagliare o peggio di fallire su tutta la linea
Più le piccole paure vengono ignorate o represse più si ingigantiscono
cosa fare?
 più le piccole paure vengono ignorate o represse più si ingigantiscono

7 curare le tue quotazioni fiducia
Molti pensano che la fiducia in se stessi sia una dote stabile parte del proprio codice genetico: c’è o non c’è.E’ vero il contrario.La fiducia va costruita step by step e alimentata ogni giorno.
Dalla fiducia in se stessi dipende il proprio modo di vedere una situazione, di stabilire i rapporti con gli altri.  
La fiducia è un po’ come un’azione quotata in borsa. Va su e giù. Basta una minima cosa ed ecco che oscilla al ribasso.
In questo periodo d’incertezza e di crisi, di lavoro non assicurato, di mobilità e disoccupazione è facile vedere la propria quotazione- fiducia scendere vertiginosamente.

8 resilienza
Quando ci si trova in una situazione apparentemente senza uscita spesso sentiamo che ce la faremo se siamo capaci di resistere,di nutrire quella forza d’animo che si chiama resilienza 

Vuoi avere successo nel tuo lavoro?Applica i 4 principi dei samurai

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Per  navigare nel mare burrascoso del  mercato del lavoro digitale e avere successo è fondamentale che questo successo sia sostenibile cioè basato  sull’integrità, una capacità che per le donne è più facile acquisire.

cosa è l’integrità?
Il passato ci viene in aiuto dal lontano oriente con i principi dei samurai.
I samurai erano guerrieri vincenti che facevano leva sul principio del servizio e sull’integrità (il codice del Bushido)prendendo le distanze dal potere e dalle sue insidie e corruzioni.Infatti la parola samurai significa sia servire che guidare gli altri.

4 pilastri della filosofia del samurai

la consapevolezza 
la vera consapevolezza nasce dentro di noi come abilità di capire e sapere a cosa fare attenzione e a cosa dare importanza.
E’ questa specie di linea guida interna che ci permette di adattarci creativamente ai cambiamenti valutando e mettendo in campo azioni efficaci per raggiungere un obiettivo,monitorando,ascoltando gli altri senza farsi condizionare.
Servire gli altri non significa mettersi a tappetino perdendo la propria dignità e la fiducia in e stessi

Equilibrio
la parola equilibrio assume significati diversi per ognuno.
Essere in equilibrio significava per i samurai essere allineati sia fisicamente che mentalmente a un baricentro ideale che apparteneva al guerriero ma anche all’ambiente che lo circondava
quando questo equilibrio è presente è possibile rischiare senza pericolo.
Chi rischia troppo può essere paragonato a un combattente che cerca di sbilanciare l’avversario dimenticandosi di mantenere il controllo del proprio equilibrio
Chi rischia poco può essere paragonato a un combattente che per paura di perdere il proprio equilibrio si concentra troppo su se stesso e dimentica di sfidare l’avversario.
La gestione del rischio(il risk taking e il risk management) è una capacità necessaria nella nostra vita quotidiana.Ogni giorno facciamo delle scelte.Dalle scelte banali tipo cosa indossare o cosa mangiare a quelle più importanti come la scelta della professione, come affrontare un colloquio di lavoro ,quali comportamenti adottare al lavoro con colleghi,superiori, clienti…

la gestione del rischio
Rischiare significa uscire dalla propria comfort zone dove ci sentiamo protetti e al sicuro senza sentirci a disagio o bloccati dalla paura e affrontare il drago,il simbolo della paura.
Uccidere il drago o fuggire non sono strategie vincenti perché lo rafforzano.
Quando tentiamo di evitare o reprimere le nostre paure esse non spariscono ma si rafforzano.
E’ necessario,secondo la filosofia dei samurai,guardare il drago negli occhi,sentire la propria paura, i dubbi mantenendo il focus per decidere cosa è necessario e giusto fare.

Le persone coraggiose non sono quelle che non hanno paura ma quelle che nonostante provino paura sanno affrontarla e gestirla come se avessero un sistema d’allarme che segnala quando una situazione diventa troppo pericolosa.

É normale che esista la paura, in ogni uomo, l’importante  è che sia accompagnata dal coraggio. Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti. Paolo Borsellino

il  controllo del centro
Il centro del potere personale è dentro di noi.E’ da qui che parte la nostra forza.Se consegniamo il nostro potere agli altri,se cerchiamo di compiacerli o ci facciamo abbattere dalle critiche o dai loro giudizi saremo in loro balìa.
Se vogliamo essere leader,convincere gli altri dobbiamo partire sempre dal nostro centro e sintonizzarci con il loro centro per capire i loro comportamenti,i loro atteggiamenti e il perché di certe decisioni.
Mettersi nei loro panni,capire le loro motivazioni è una condizione essenziale dell’abilità di leadership.
Un leader autentico ascolta e ha un ruolo ‘pedagogico’ come mentore,viene incontro alle esigenze degli altri condividendo la propria esperienza.
La leadership non è ‘prendere’,sfruttare gli altri per il proprio tornaconto  ma dare.

la gestione delle aspettative
Sapere cosa portare a termine  e di conseguenza  gestire le aspettative

Se si stabiliscono aspettative troppo alte sarà difficile raggiungere l’obiettivo.
Si sprecheranno energie  e aumenteranno le frustrazioni e l’ansia.

Se le aspettative sono minime i risultati saranno scarsi e prevarrà la noia e l’insoddisfazione.
Occorre vedere la foresta, vedere la ‘big picture, il panorama d’insieme,non perdere di vista il quadro generale e le relative opportunità

 

Goal setting:scopri se sei il tipo comunicatore

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Per definire i propri obiettivi ognuno rientra idealmente in uno dei 4 modelli
Ho descritto i precedenti

Goal setting:che tipo sei? Il modello del combattente

Goal setting:che tipo sei?il modello del cercatore

l’identikit del comunicatore

Chi si ispira al modello del comunicatore ama aiutare gli altri a raggiungere i propri traguardi.Dà valore più alle persone che ai risultati.
Se volete una persona che eccelle a costruire e mantenere una rete di relazioni,fare squadra e lavorare in team,aiutare gli altri,creare un clima di cooperazione e collaborazione fidatevi di questo tipo.
Le sue fonti di motivazione sono: Fare networking,appartenere a un team affiatato,essere gratificato per il suo contributo e fare per il bene comune.
E’ proprio la sua abilità a fare networking il segreto del suo successo.
E’ un venditore nato.
Questa tipologia non ama rischiare in proprio ma può farlo se il rischio è condiviso dal gruppo di appartenenza.
E’ paziente,leale,affidabile e prende le cose e le situazioni con calma senza farsi prendere dalle angosce delle scadenze.
Non è il tipo che progetta,pianifica e fa attenzione ai dettagli.E’ un follone,segue i piani stabiliti da altri con impegno specie se è parte di un team

La parte in ombra
Fare il buon samaritano e aiutare sempre agli altri ha un costo. si dimenticano i propri obiettivi e si mettono in fondo alla lista i propri bisogni.
Essere altruisti è ok ma senza strafare,senza dire sempre sì a tutti,senza farsi influenzare dalle opinioni e da quello che glialtri si aspettano.
Il proprio equilibrio,la propria energia e la propria salute vanno salvaguardate.
Fare gli stakanovisti porta dritto dritto al burn out e all’esaurimento.
Al tipo comunicatore non piacciono le discussioni e i conflitti perciò cerca di evitare il confronto fino al pnto di non ritorno perché spera che le situazioni si aggiustino magicamente da sole.
Il punto dolens del comunicatore è l’assertività.Deve imparare a far valere i propri diritti,a non farsi prendere dal buonismo

Qualche spunto di riflessione per il  comunicatore
♦farsi spesso la domanda:io cosa voglio veramente adesso?Cosa mi piace?
♦chiarire i propri obiettivi
quali sono i miei obiettivi in campo personale e professionale?
♦imparare l’arte del goal setting
VUOI IMPARARE A PIANIFICARE E REALIZZARE I TUOI OBIETTIVI?

per info 
vittoria.nervi@gmail.com

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Obiettivi per il nuovo anno?Segui l’approccio Goldilocks

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All’inizio di ogni anno ci si ferma a riflettere sui buoni propositi da mettere in pratica e sugli obiettivi sui quali concentrarsi
Di questi tempi colpa della crisi,della recessione,di un comprensibile pessimismo sembra che molti  preferiscano galleggiare a vista,adottare la politica del carpe diem.
L’incertezza,l’insicurezza è palpabile e certo non abbiamo bisogno delle statistiche,dei titoloni dei giornali o delle solite news che girano il coltello nella piaga e nella paura.
Essere ottimisti?non basta
Fissare degli obiettivi è sempre più critico perché una situazione può cambiare rapidamente mettendoci davanti a sgradite sorprese,ostacoli,imprevisti.

C’è un detto  in dialetto milanese  “vula bas schiva i sass” (vola basso e schiva i sassi)
Sii prudente,non strafare e attento agli ostacoli da schivare.
Questo significa concentrare le proprie energie,il proprio tempo e le proprie risorse sul possibile e sul probabile per governare con i propri mezzi il trend ondivago non mollando mai il timone (la fiducia in se stessi,il coraggio)

Il più grande pericolo per noi non è che miriamo troppo in alto e non riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo ma che miriamo troppo in basso e lo raggiungiamo Michelangelo Buonarroti

Se fissiamo l’asticella troppo in basso perdiamo di vista qualche opportunità.
Cosa fare?
♦fissare un obiettivo da raggiungere per un periodo definito e misurabile di tempo per affrontare le eventuali variabili che possono emergere,i cambiamenti da apportare  entro il….
♦ fissare il cosa ottenere in concreto che può essere verificato
questo eviterà frustrazioni e perdita di motivazione e il rischio di giocare in difesa saltando da un obiettivo all’altro come una palla

Occorrono una roadmap chiara con le tappe e strategie efficaci

l’approccio “Goldilocks
Goldilocks (Riccioli d’oro) e i tre orsi è una vecchia favola
una bambina dai riccioli d’oro entra nella casa di tre orsi mentre questi sono andati a fare una passeggiata.
Gli orsi hanno lasciato 3 piatti di minestra sulla tavola. Goldilocks assaggia il primo piatto:troppo fredda,il secondo:troppo calda
Finalmente il terzo piatto è ok,è il giusto mezzo, non troppo freddo e non troppo caldo. L’approccio Goldilocks” è sinonimo del giusto mezzo,
Nei momenti di crisi e d’incertezza è utile adottare comportamenti che non siano “né troppo caldi né troppo freddi”.
Il principio della favola è l’equilibriodinamico:Cercare  il punto di equilibrio fra 2 estremi né troppo…né  poco

EFFETTO PENDOLO
Per arrivare a destinazione occorre una roadmap,OCCORRE AGIRE e innescare la  marcia
Il percorso all’inizio comporta l’oscillare fra 2 estremi troppo….poco

Cosa è troppo/Cosa è poco 
♦nel lavoro
♦nella vita privata  
♦nella gestione della giornata
♦nella cura del proprio benessere psicofisicon
♦nel modo di gestire il tempo libero

Stabilire obiettivi troppo difficili da raggiungere,poco realistici
Stabilire troppi obiettivi
rischio: è di partire in quarta ma di perdere entusiasmo,energia a metà percorso

Stabilire obiettivi troppo banali e facili
rischio: manca la giusta dose di adrenalina e di sfida che sentiamo quando ci mettiamo in gioco e affrontiamo il rischio

Focalizzarsi su poche aree
Non basta fissare obiettivi solo nel campo professionale.Non si vive di solo lavoro
Quando fissi i tuoi obiettivi assicurati di stabilire un equilibrio ragionevole fra le varie aree della tua vita,quelle che ti danno soddisfazione,che nutrono le tue passioni e ti fanno sentire bene con te stesso e con gli altri.

Come career counselor posso aiutarti a fare un check up per valutare il quadro generale (lavoro,rapporti personali, benessere fisico…),e capire quali sono le aree che richiedono maggiore attenzione e un pronto intervento per una vita più in equilibrio e come armonizzarle con le altre

Goal setting:che tipo sei?il modello del cercatore

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A proposito di obiettivi e comportamenti ho scritto nel precedente articolo che ci sono 4 modelli comportamentali   
Nel primo modello (del quale ho scritto),chi si comporta come combattente rimane
focalizzato sull’obiettivo che vuole raggiungere.Niente lo distrae o gli fa cambiare idea.
Non è così per il cercatore il tipo di persona alla quale piace esplorare.
E’ una curiosità che nasce dalla passione e questa porta qua e là a divagare,a correre
dietro a qualcosa di interessante,di diverso.
Il cercatore  ha nel suo dna l’avventura,fare esperienza,provare nuove strade.
A questa tipologia di persone interessa più il viaggio che arrivare e avere risultati.
Quando qualcosa diventa prevedibile o inizia a diventare routine ecco che l’esploratore
prende un’altra strada,si lascia attrarre da nuovi scenari e accetta la sfida ed eventuali rischi.

similarietà fra combattente e cercatore
♦entrambi sono impulsivi
♦si annoiano facilmente specie se devono curare i dettagli
♦accettano i rischi ma in maniera diversa:
il combattente accetta i rischi solo per ottenere ciò che vuole per l’esploratore il rischio è il sale e il pepe della avventura

L’identikit del cercatore
maggior flessibilità mentale del tipo combattente.
Questo porta a notare e approfittare delle opportunità che si presentano,cosa che spesso difetta ai tipi combattenti.

gli altri:una risorsa
non si fa problem a chiedere un parere o aiuto,se necessario.
Il cercatore si definisce’people oriented’ quindi ha le carte in regola con il suo entusiasmo e la sua passione per diventare un leader

La parte in ombra
il cercatore sogna in grande.Io sogni non costano niente,no?
Altra cosa è cercare di realizzarli,di passare dalla idea all’azione.
In questo il cercatore si trova in difficoltà per la sua scarsa capacità di focus e poca chiarezza del ‘dove andare’.
In poche parole…si perde spesso per strada,spreca un sacco di energia con il suo comportamento ondivago e rischia di rimanere al palo.

Seguire passo per passo un piano strutturato,un iter rigido non è nelle sue corde.
Preferisce improvvisare,buttarsi senza aver prima pianificato gli step da fare.
La sua visione è in grande.Vede la foresta ma fa fatica a focalizzarsi sugli alberi che la compongono

Qualche spunto di riflessione per il cercatore

1impara a fare goal setting
Sei un sognatore e vedi chiaramente la méta ma il problema è avr chiaro in mente le tappe per raggiungerla.
Una visione un sogno ha bisogno di essere tradotto in obiettivo,ha bisogno di gambe per camminare.
Impara a definire i tuoi obiettivi,a gestire le varie tappe intermedie e verificarle per
fare i necessari aggiustamenti

2 scrivi i tuoi obiettivi
Metti nero su bianco i tuoi obiettivi,quello che vuoi raggiungere,fare,conquistare ..è il primo passo
La differenza fra un sogno e un obiettivo sono proprio le parole che scriverai
 Scrivere i tuoi obiettivi ti aiuta a visualizzarli nella tua mente,a dare un input e le necessarie istruzioni al tuo timoniere interno (il tuo inconscio)
Scriverli ti aiuta ad impegnare e a mettere in moto  la tua energia per raggiungerli,a focalizzarti su cosa vuoi nel nuovo anno.
Solo il 5% delle persone si prende la briga e il tempo di scrivere i propri obiettivi e forse è per questa ragione che solo pochi riescono poi a raggiungerli

3 fai la lista delle priorità
E’ importante imparare a gestire il tuo tempo
leggi  Time management: i magnifici 4 per organizzare il tuo tempo

VUOI IMPARARE A PIANIFICARE E REALIZZARE I TUOI OBIETTIVI?

per info 
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